Cosa rischia chi porta sostanze stupefacenti a una festa? Guida legale completa

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Cosa rischia chi porta hashish o marijuana a una grigliata con amici per fumare insieme? E chi organizza un coca-party?

Purtroppo, il consumo di sostanze stupefacenti è un fenomeno in crescita, soprattutto tra i giovani dai 15 ai 19 anni. In Italia, la quantità di cocaina sequestrata è aumentata significativamente, passando da circa 3,5 tonnellate nel 2018 a oltre 26 tonnellate nel 2023, con un giro d’affari complessivo di 5 miliardi di euro.

Ma quali sono i rischi di chi consuma sostanze stupefacenti, anche in gruppo con amici e conoscenti, dal punto di vista legale? Vediamolo di seguito.

L’uso di gruppo di sostanze stupefacenti è reato?

Il consumo di gruppo di sostanze stupefacenti non è specificamente disciplinato dalla legge, poiché sarebbe impossibile prevedere tutte le modalità di tale consumo. Tuttavia, la prassi giudiziaria ha individuato alcuni casi ricorrenti:

  • Coacquisto: tutto il gruppo acquista assieme la droga per poi ripartirsela.
  • Codetenzione: un membro del gruppo detiene la sostanza fin dall’inizio per conto e nell’interesse degli altri e la distribuisce agli altri membri al momento del consumo.
  • Mandato d’acquisto: un membro del gruppo acquista la droga su incarico degli altri membri del gruppo e poi la divide con i committenti.

Queste condotte, astrattamente, possono avere rilevanza sia penale che amministrativa, ai sensi degli articoli 73 e 75 del D.P.R. 309/1990.

Infatti, il comma 1 dell’art. 73 D.P.R. 309/90 punisce con la reclusione da 6 a 20 anni e una multa da 26.000 a 260.000 euro chi vende, coltiva, produce, fabbrica, estrae, raffina, vende, offre o mette in vendita, cede, distribuisce, commercia, trasporta, procura ad altri, invia, passa o spedisce in transito, consegna per qualunque scoposostanze stupefacenti o psicotrope, senza l’autorizzazione di cui all’articolo 17.

Il comma 2 dello stesso articolo prevede le stesse pene per chi, senza l’autorizzazione di cui all’articolo 17, importa, esporta, acquistariceve a qualsiasi titolo o comunque illecitamente detiene sostanze stupefacenti o psicotrope e rischia le stesse pene di cui sopra, qualora le sostanze stesse appaiano destinate ad un uso non esclusivamente personale.

E l’acquisto per uso esclusivamente personale è reato? 

No, l’acquisto per uso esclusivamente personale non è reato, ma è punito a livello amministrativo ai sensi dell’art. 75 del D.P.R. 309/90.

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Quando l’uso di sostanze stupefacenti si considera “uso personale”?

La giurisprudenza consolidata afferma che per determinare se la droga è destinata all’uso personale o allo spaccio, occorre fare riferimento a “qualsiasi elemento o dato indiziario che – con rigore, univocità e certezza – consenta di inferirne la sussistenza attraverso un procedimento logico adeguatamente fondato su corrette massime di esperienza” (Cass. n. 45920/2022). 

Secondo gli articoli 73 e 75 D.P.R. 309/90, i criteri per stabilire se la droga è per uso personale o per spaccio includono:

Quantità e qualità

Un quantitativo di sostanza stupefacente maggiore rispetto a quello massimo previsto dal decreto del Ministro della Salute, emesso in collaborazione con il Ministro della Giustizia sentita la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Nazionale per le Politiche Antidroga, potrebbe indicare lo spaccio. Tuttavia, la finalità di spaccio non può essere determinata solo dalla quantità trovata, ma deve essere necessariamente avvalorata da ulteriori indici, riportati qui sotto. Al contrario, non sempre detenere dosi inferiori a quelle “medie” indicate in tabella esclude il reato.

SOSTANZADOSE MEDIA SINGOLA 
mg di principio attivo 
MOLTIPLICATORE VARIABILE QUANTITA’ MASSIMA DETENIBILE 
in mg di principio attivo 
Sostanza lorda in grammi/compresseNumero dosi di assunzioni 
Eroina25102501,7 (15%)10 ass.
Cocaina 15057501,6 (45%)5 ass. 
CANNABIS – THC 
(hashish – marijuana
25205005 (10%15 – 20 
MDMA15057505 compresse5 ass
LSD0,0530,153 FRANCOBOLLI3 ASS.
Si precisa che la quantità massima detenibile è ottenuta moltiplicando la D.M.S. (Dose media singola), cioè la quantità di principio attivo per singola assunzione idonea a produrre in un soggetto tollerante e dipendente un effetto stupefacente, individuata da una commissione di esperti e tossicologi, per un “moltiplicatore variabile” stabilito dal decisore politico.

La concentrazione del principio attivo nella sostanza stupefacente è pertanto indice di primaria importanza per accertare la destinazione allo spaccio o meno.

Altri criteri

Altri criteri che possono indicare se la droga è destinata all’uso personale o allo spaccio sono:

  • Eventuale stato di tossicodipendenza dell’individuo.
  • Possesso di strumenti per il confezionamento, come bilancini, cellophane o nastro isolante.
  • Ritrovamento di sostanze e mezzi idonei al taglio.
  • Diversità e pluralità di sostanze detenute.
  • Sproporzione tra le risorse economiche dell’imputato e la quantità di droga detenuta.
  • Rinvenimento di denaro in banconote da piccolo e medio taglio.
  • Manovre di avvicinamento da parte di terzi potenziali acquirenti o contatti denotanti un’attività di cessione in essere.
  • Eventuali rapporti dell’imputato con soggetti implicati nel traffico di stupefacenti.
  • Luogo e modalità in cui è avvenuto l’accertamento del fatto.

In ogni caso, secondo i principi generali del processo penale, l’imputato non ha l’onere di provare l’uso personale della droga, non costituendo causa di non punibilità. È invece compito della Pubblica Accusa dimostrare che la droga era destinata allo spaccio (uso non esclusivamente personale).

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Quindi: il consumo di gruppo di stupefacenti è reato? 

Secondo la tesi maggioritaria e oggi dominante (Cassazione Penale, Sezioni Unite, 10 giugno 2013, ud. 31 gennaio 2013, n. 25401), il consumo di gruppo di sostanze stupefacenti non è penalmente rilevante, ma integra l’illecito amministrativo punito dall’art. 75 del D.P.R. 309/90, quando ricorrono le seguenti circostanze: 

  • Finalità comune: la manifesta e comune volontà di acquistare o detenere la droga per uso personale di gruppo.
  • Identità del gruppo: l’identità del gruppo è chiara fin dall’inizio.
  • Partecipazione economica: tutti i membri contribuiscono economicamente all’acquisto.
  • Acquirente mandatario – detentore: chi acquista o detiene la droga per conto del gruppo deve essere anche uno degli utilizzatori.
  • Distribuzione diretta: la droga è distribuita direttamente tra i membri del gruppo senza passaggi intermedi.

Di conseguenza, chi porta e cede a qualsiasi titolo a terzi droga a una festa rischia di vedersi imputato per spaccio di sostanze stupefacenti. Nel caso in cui l’Accusa dimostri gli elementi costitutivi del reato, grava sull’imputato provare che la droga era per uso di gruppo, penalmente irrilevante, costituente illecito amministrativo.

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